Trappola entomofaga
per la cattura massale dei Chironomidi
La trappola di cattura per Chironomidi Laika, e' un dispositivo di cattura automatizzato, che consente di catturare insetti senza utilizzare prodotti chimici o sostanze organiche potenzialmente nocive anche ad altre specie, oltre che per la popolazione umana. La novita' consiste nell'ottenere grandi volumi di catture, pur tenendo conto dei consumi energetici, coprendo grandi superfici di cattura. Con l'aggiunta di un pannello fotovoltaico è possibile garantire il funzionamento della macchina senza la connessione alla rete elettrica, rendendola indipendente e azzerandone le emissioni.
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Durante la fase di di riposo i mezzi attrattivi (luminosi, sonori, odorosi) sono disattivati.
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Quando la trappola comincia a catturare, vengono attivati i mezzi attrattivi.
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Al momento della cattura, gli insetti catturati vengono prima chiusi in una “camera di cattura” e poi aspirati e convogliati in un contenitore con chiusura ermetica, in modo da non permetterne la fuga..
Gli insetti così catturati, non essendo contaminati da alcuna sostanza chimica, potranno essere riutilizzati, ad esempio come possibile pasto per altre specie animali.
La semplicità del sistema di cattura, la sua efficacia, la totale assenza dell'uso di sostanze chimiche nocive, fanno della trappola di cattura massale per chironomidi chiro trap un valido strumento per il controllo delle
popolazioni di insetti.
LA MACCHINA PER LA CATTURA DEI CHIRONOMIDI, Lago Trasimeno, Castiglione del Lago, Perugia - Italia, 1 AGOSTO 2010 ore 23.00
IL FENOMENO DEI CHIRONOMIDI, CLEVELAND
IL FENOMENO DEI CHIRONOMIDI, Castiglione del Lago, Perugia - Italia, 06 settembre 2009 ore 06.20
IL FENOMENO DEI CHIRONOMIDI
Le popolazioni di Chironomidi nel Lago Trasimeno sono sempre esistite, ma mai come negli ultimi anni hanno arrecato disagio alle popolazioni umane rivierasche.
I Chironomidi (Diptera, Chironomidae) si rinvengono abbondantemente nella zona litorale, sublitorale e profonda dei laghi, nei sedimenti molli così come sulle superfici sommerse dure, legnose o rocciose. Nel mondo sono note circa 15.000 speci di chironomidi, di cui quasi 500 in Italia. In un unico lago si possono rinvenire anche più di cento specie , molto diversificate dal punto di vista ecologico. La loro sopravvivenza negli ambienti dulciacquicoli dipende da numerosi e diversi fattori ambientali, fra i quali la temperatura dell’acqua, il contenuto di ossigeno e il pH.
Per la loro ubiquità e ricchezza in specie stenoecie e stenotope, i chironomidi sono ottimi bioindicatori, da molti anni utilizzati come indicatori dello stato trofico dei laghi. In particolare i taxa appartenenti alla “Tanytarsus lugens-community” sono indicatori di condizioni di buona ossigenazione, mentre la presenza di specie appartenenti al genere Chironomus è indice di bassa ossigenazione. I chironomidi sono stati impiegati anche come indicatori di inquinamento organico e chimico da metalli pesanti, di variazioni di salinità nei laghi.
Le diverse specie hanno evoluto particolari adattamenti fisiologici, morfologici e comportamentali per sopravvivere in ambienti lentici. In generale, gli ortocladini e i tanitarsini vivono bene in laghi freddi e oligotrofici, mentre i chironomini e i carnivori tanipodini tollerano acque più calde ed eutrofiche. La presenza di emoglobina in alcune specie, per es. Chironomus plumosus, permette loro di colonizzare laghi caldi ed eutrofici con basso contenuto di ossigeno. Le specie che vivono in profondità sono in media più grandi di quelle che vivono nella zona litorale,, sono essenzialmente tubicole e la loro sopravvivenza dipende dall’efficienza di ventilazione, che avviene mediante oscillazioni vigorose del corpo. Nei laghi eutrofi sono frequenti e abbondanti le specie tubicole dotate di emoglobina, mentre in quelli oligotrofi prevalgono specie a vita libera che si spostano frequentemente in cerca di cibo.
La specie di Chironomide che più arreca disagio sul Lago Trasimeno, come in altri laghi con le stesse caratteristiche, è il Chironomus plumosus.
Lo Staff LaikaLab